di Edoardo Petagna

Tutti noi, tifosi di calcio, viviamo le partite attraverso le voci che provengono dai media, in particolare televisione e radio, voci che si alternano con toni entusiastici, drammatici, travolgenti a seconda delle vicende sportive in svolgimento.

Nicolò Carosio fu il primo commentatore di calcio della radio e fu protagonista di una lunga serie di radiocronache prima, e telecronache in seguito, inconfondibili, estemporanee, e talvolta anche alquanto stralunate.

La prima partita che commentò fu Italia-Germania, disputata a Bologna, il 1° gennaio del 1933; l’Italia vinse per 3 a 1 con i gol di Meazza, Costantino e Schiavio. In seguito, commentò, o meglio, narrò, i due mondiali vinti dagli azzurri nel 1934 e nel 1938.

Carosio aggirò il divieto del regime fascista di ricorrere a parole straniere, trasformando il corner in calcio d’angolo, il cross in traversone e, soprattutto, il gol in rete. Famosa la sua invenzione, quasi rete, quando il pallone usciva di poco fuori.

Un impegno familiare, la cresima del figlio, gli evitò la morte a Superga, nello schianto dell’aereo che aveva a bordo la squadra di calcio del grande Torino. I granata avevano invitato Carosio alla trasferta di Lisbona, ma lui declinò l’invito.

All’avvio delle trasmissioni televisive in Italia, nel 1954, Nicolò Carosio fu il primo telecronista e le sue cronache persero un pochino del loro fascino perché, se alla radio poteva concedersi dei voli pindarici, poetizzando la narrazione, in televisione lo spettatore vedeva ben chiaro ciò che accadeva in realtà e, spesso, c’era poco da poetizzare!

Il rapporto con la Rai terminò, bruscamente, durante il Mondiale del Messico, nel 1970.

Nel corso della partita Italia – Israele, il guardalinee etiope fece annullare dall’arbitro, per fuorigioco, un gol di Gigi Riva.

“Ma che cosa vuole questo etiope?” – esclamò in diretta Carosio.

Gli venne, invece, attribuita la parola “negraccio”, mai da lui pronunziata

Vittima di un linciaggio mediatico, fu rispedito in Italia e sostituito da Nando Martellini. Dopo molti anni, venne riconosciuta la sua buonafede: aveva definito semplicemente etiope, che tale era realmente,l’assistente dell’arbitro.

Nando Martellini, qualche giorno dopo, curò la telecronaca della Partita per antonomasia, la celeberrima Italia-Germania, disputata allo stadio Azteca di Città del Messico, il 17 giugno 1970, conclusasi con la vittoria della nazionale azzurra per 4 a 3.

Al quarto gol, segnato da Gianni Rivera, nel corso del secondo tempo supplementare, il suo commento vibrava di emozione:

“Non ringrazieremo mai abbastanza i nostri giocatori per queste emozioni che ci offrono!“
La telecronaca, da lui stesso definita la più bella, fu quella della finale del Campionato mondiale di Spagna, l’11 luglio 1982, un’altra sfida  Italia – Germania. La partita terminò con il risultato di 3 a 1 a nostro favore e con la vittoria del terzo Campionato del mondo. Nando Martellini concluse il collegamento da Madrid ripetendo:

 “… Campioni del mondo, Campioni del mondo, Campioni del Mondo…!!!” , triplice citazione che è rimasta negli annali dello sport italiano.

Il successore di Martellini fu Bruno Pizzul, quasi notarile nello stile, ma stentoreo con quel suo “ ..ed è gol !!”

Durante la sua carriera, ebbe il triste compito di commentare la finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool, allo stadio Heysel di Bruxelles, nel maggio del 1985. Così concluse la telecronaca:

 “…la Juventus vince la Coppa dei Campioni battendo per 1 a 0 il Liverpool. Nella fase finale della serata ha ripreso il sopravvento… il fatto sportivo… e consentite che l’uomo sportivo… lo sportivo esulti per questo successo della Juventus, che è successo del calcio italiano, anche se l’uomo conserva l’amarezza e il dolore di una serata resa luttuosa da quanto è successo prima della partita…”

Toccò a lui riferire, ad una intera nazione italiana allibita, l’immensità della tragedia:

 “..E ora purtroppo una notizia che debbo dare, perché è ufficiale, viene dall’UEFA. Ci sono 36 morti… una cosa rabbrividente, inaudita… e per una partita di calcio”

Commentò anche la finale del Mondiale 1994, quella che l’Italia perse ai calci di rigore negli Stati Uniti, a Pasadena, contro il Brasile. Dopo gli errori dal dischetto di Massaro e Baresi, Pizzul evidenziava, invano, un’ultima chance:

 “…Abbiamo ancora una tenue speranza, Roberto Baggio batterà il nostro ultimo tiro dal dischetto: se segnerà… ci sarà la speranza che i brasiliani sbaglino il loro tiro dagli undici metri. Roberto Baggio contro Pagliuca… contro, scusate, Taffarel. Ecco Roberto… alto! Il Campionato del mondo è finito, lo vince il Brasile, ai calci di rigore.”

Terminato il monopolio di mamma RAI, la televisione commerciale, esplosa a partire dagli anni ’80, ha lanciato telecronisti quali Pierluigi Pardo, Sandro Piccinini, Fabio Caressa che, con il loro stile, hanno letteralmente rivoluzionato il modo di descrivere e far vivere all’ascoltatore ciò che accade in campo. Il telecronista, inoltre, è stato affiancato da un ex calciatore che lo coadiuva nel cosiddetto commento tecnico.

“Occhio alla battuta, cercato Cavani, eccolo! 1-0 Napoli! 1-0 Napoli! Forse ha toccato il Matador! 1-0 Napoli! Cambia tutto, prima del 20esimo!”

Pier Luigi Pardo -Napoli – Manchester City 2-1, Champions League, 22 novembre 2011

 “…Accarezza il pallone…” “…Addomestica la palla…”,  “Sciabolata”, “ Mucchio selvaggio”, “…Pericolo !”, “Numero!”

Campionario di frasi ed esclamazioni di Sandro Piccinini

Arriviamo al mondiale del 2006; 4 luglio, semifinale Italia – Germania a Dortmund. Quasi al termine del secondo tempo supplementare, con lo spettro dei calci di rigori che già aleggia sul campo, al minuto 117, Fabio Grosso, magistralmente servito da Andrea Pirlo, segna il gol del vantaggio azzurro.

Su Sky sport, il commento è affidato alla coppia Fabio Caressa e Beppe Bergomi. Al gol di Grosso, Fabio Caressa:

 “Palla tagliata, messa fuori c’è Pirlo, Pirlo, Pirlo ancora, Pirlo di tacco…tiro…goool !!! goooool !! goooool !! Grosso !! Grosso !! gooool!! Gol di Grosso!! Gol di Grosso!! Gol di Grosso!! Manca un minuto, manca un minuto Gol di Grosso!! Gol di Grosso!! Gol di Grosso!! Incredibile, incredibile siamo sopra e manca un minuto!! Siamo sopra e manca un minuto!! Gol di Grosso!!

Pochissimi minuti dopo, i tedeschi, disperatamente, si scaraventano in massa verso l’area di rigore italiana; il sogno di vincere il Mondiale a casa loro, ancora una volta, si sta infrangendo contro la loro bestia nera, la nazionale italiana.

Con la voce ormai rauca, Fabio Caressa:

Arriva il pallone, lo mette fuori Cannavaro! Poi ancora insiste Podolski…Cannavaro! Cannavaro! Via al contropiede con Totti, dentro il pallone per Gilardino…Gilardino la può tenere anche vicino alla bandierina, cerca l’uno contro uno, Gilardino, dentro Del Piero, Del Piero…Gol! Aleeeex Deeel Piero! Chiudete le valigie! Andiamo a Berlino! Andiamo a Berlino! Andiamo a prenderci la coppa! Andiamo a Berlino!…..Chiudiamo le valigie amici, Beppe…ce ne andiamo a Berlino, Beppe…andiamoci a prendere la Coppa…”

Bergomi: Andiamo a Berlino..!!!!

Per ascoltare: Ctrl + clic su link sottostantehttps://www.youtube.com/watch?v=MbGUeu6cv2M

Non da meno è Marco Civoli, telecronista RAI incredulo e stupefatto che, al gol dell’ 1 a 0 urla:

“…Mio Dio, mio Dio, Fabio Grosso, Fabio Grosso..”

Per ascoltare: Ctrl + clic su link sottostantehttps://www.youtube.com/watch?v=l3d_fp7tXoc

E poi, al gol di Del Piero:

“Alex Del Piero: 2 a 0, li abbiamo annichiliti…!!!”

Per ascoltare: Ctrl + clic su link sottostantehttps://www.youtube.com/watch?v=Wg4YlQJIGR0

Ancora Caressa e Bergomi dopo la vittoria sulla Francia, ai rigori, alla partita di finale del 9 luglio 2006:

“Siamo Campioni del mondo, Campioni del mondo, Campioni del mondo, Campioni del mondo..

Abbracciamoci forte e vogliamoci tanto bene … Grazie azzurri..!!”

Per ascoltare: Ctrl + clic su link sottostantehttps://www.youtube.com/watch?v=rZ-XGbOA8BQ

Ma la visione più affascinante e ammaliante, quella sera, è di Marco Civoli, dopo l’ultimo rigore trasformato da Fabio Grosso:

“È finita! È finita! È finita! È finita!

Il cielo è azzurro sopra Berlino!

Siamo campioni del Mondo!“

Per ascoltare: Ctrl + clic su link sottostante https://www.youtube.com/watch?v=thrBM-NjXNs

Compiendo un salto nel tempo di quindici anni, arriviamo a Londra, 11 luglio 2021, alla finale Italia-Inghilterra dell’ultimo Campionato europeo.

Donnarumma respinge l’ultimo rigore di Saka, e l’Italia vince il titolo europeo. Su Sky, ancora Fabio Caressa e Beppe Bergomi:

Caressa:

“Grazie Signore che ci hai dato il calcio, grazie Signore che ci hai dato il calcio, che ci fa abbracciare..”

Bergomi urla:

 “Abbracciami, abbracciami! Siamo Campioni d’Europa, siamo Campioni d’Europa”.

Caressa:

“Grazie che esiste lo sport che ci fa abbracciare e ci fa piangere, grazie per queste lacrime….. che ci fanno tornare la vita, grazie Signore. Grazie ragazzi, ve lo siete meritato, siete i nostri eroi moderni, siamo venuti a Wembley senza paura a giocarci l’Europeo e a vincerlo.”

Caressa, rivolto a Mancini a Vialli e al Presidente Mattarella, inquadrati in Tv:

“Grazie Mancio, ci hai dato delle lezioni. Ti amo Gianluca, sei un fratello e te lo meriti. Presidente, io lo so che è un’istituzione e non può lasciarsi troppo andare ma si allarghi questo sorriso, Presidente !!”

Per ascoltare: Ctrl + clic su link sottostante

https://www.youtube.com/watch?v=yE1TN6y8dik

E alla radio, su Radio1 Rai, Franco Repice compone una vera e propria ode:

Il calcio torna a casa. Il calcio torna dov’è nato: tra le piazze di Firenze la magnifica, e l’entusiasmo che dilaga a Roma, la città eterna, prima di scendere a bagnare la sua gioia in quello specchio di mare del golfo che va a bagnare anche le falde del Vesuvio della meravigliosa Napoli e che scende come una spada verso la superba Trinacria, che si affaccia sulla madre Africa. … E poi ancora un’isola, un’isola cristallina come la Sardegna, per salire verso un triangolo di sudore e di fatica, di sguardo verso il futuro e di lavoro di tante generazioni tra Genova, Milano e Torino.
Fino a culminare in laguna dove l’acqua accarezza la sinuosissima Venezia. E consentitelo, gentili ascoltatori, al vostro cronista anche adesso questo entusiasmo dilaghi nel borgo dei borghi e nella meravigliosa Tropea,…..disegnando il tricolore sull’isola che va ad affacciarsi e precipitare in un mare cristallino.”

Per coloro che volessero ascoltare la poesia di Francesco Repice: Ctrl + clic su link sottostante

https://www.youtube.com/watch?v=YGvs4NhK0Fk

E ricorda anche coloro che hanno perso la vita per il Covid

Dopo il 68’ vinciamo a Wembley, vinciamo ai rigori con sofferenza come solo noi sappiamo fare. In questo anno e mezzo di una sofferenza indicibile, dedichiamola questa vittoria anche ai nostri fratelli che purtroppo hanno dovuto arrendersi al Covid. Sicuramente, da qualche parte nell’universo staranno festeggiando l’ultima parata di Gigio Donnarumma che si è tuffato a mezza altezza a neutralizzare il tiro centrale di Saka che ci ha dato la vittoria nel campionato d’Europa“.

Per godere dei momenti più belli dell’Europeo narrato alla radio da Francesco Repice:

Ctrl + clic su link sottostante

https://www.youtube.com/watch?v=yE1TN6y8dik

Negli attuali tempi, reduci da due anni di pandemia, col cuore oppresso per gli orrori di una sanguinosa, selvaggia e anacronistica guerra nel cuore dell’Europa, rivivere con le parole dei cronisti di radio e televisione i sentimenti, le sensazioni e le emozioni che ci hanno suscitato fa molto bene al cuore!

Fonti:

https://le-citazioni.it/autori/nando-martellini/

https://le-citazioni.it/autori/bruno-pizzul/http://www.delinquentidelpallone.it/sandro-piccinini/

https://le-citazioni.it/autori/marco-civoli/

https://tv.fanpage.it/le-lacrime-di-fabio-caressa-e-beppe-bergomi-unici-ad-aver-commentato-un-mondiale-e-un-europeo-vinto/

https://www.tuttocampo.it/Italia/News/1428014/italia-inghilterra-il-monologo-da-brividi-del-cronista-francesco-repice

https://le-citazioni.it/autori/pierluigi-pardo/boato/

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