Da “La Gazzetta dello Sport”, 10 aprile 1970

di Marco Cassani

Ignis-Armata Rossa 79-74 (43-34)

Ignis: Rusconi 8, Flaborea 14, Paschini, Vittori 6, Ossola 4, Meneghin 20, Jones 8, Malagoli, Raga 19.

Armata Rossa: Milacerdov 2, Blik 1, Selikov 2, Medvedeev, Kapranov 7, Iliuk 2, S. Belov 21, Kovirkin, Zarmukamedov 14, Ghilgner, Sidjakin 18, Andreev 12. Tutti entrati.

Arbitri Aznar (Spagna) e Szabo (Ungheria)

Note: T. l.: Ignis 13 su 16. Armata Rossa 18. Usc. 5 f.: Blik 838-48) al 2’, Zarkuhamedev (56-59) al 10’40”, Kapranov  (68-75) al 15’50”, Meneghin (69-74) al 18’58” s. t. Espulsi Jones e Medvedeev (42-34) al 19’58” del p. t. Presenti William Jones, Segretario Generale della F.I.B.A., e Claudio Coccia, presidente della F.I.P.. oltre al C.T. dell’Italia Giancarlo Primo ed altri tecnici europei. Spettatori 6500 (ripresa televisiva per l’Eurovisione in Intervisione).

Sarajevo, 9 aprile. L’Ignis è campione d’Europa. Flaborea e Meneghin l’hanno trascinata ad uno splendido successo sull’Armata Rossa. Aza Nikolic è in trionfo nella sua Sarajevo. La gente scandisce il suo nome, lo reggono sulle spalle, i ragazzi dell’Ignis, quelli che per tutta la stagione hanno criticato la durezza dei suoi allenamenti e dei suoi sistemi. Nikolic, il “duro” ha vinto la bella con l’Armata Rossa; Armenak Alachacian va verso l’autocritica e probabilmente la defenestrazione. Ha allenato due sole stagioni: si dirà di lui. Nikolic, invece, dopo i traguardi raggiunti con la Jugoslavia, ha guidato la squadra di Varese ad un successo che ne completa i trionfi. Campione del mondo di club nel 1966, vince la Coppa delle Coppe nel 1967, recentemente Campione d’Italia per la quarta volta, l’Ignis ha ormai una grande levatura internazionale, è tra le potenze del basket di club, quest’anno è prima in Europa. Si deve a Nikolic se talune debolezze sono state coperte, e si è aperta, con il gran gioco di difesa e la buona guardia di Andreev, la possibilità di battere un’altra volta non a Varese, la possente Armata Rossa. L’Ignis è stata in testa dall’inizio alla fine. Ha avuto un avvio felice col quintetto forte in difesa col buon gioco di appoggio su Meneghin in attacco. L’Armata si è riorganizzata giocando con due lunghissimi Zarmukamedov (2,07) in appoggio ad Andreev (2,15). Ha così potuto rimontare in parte uno svantaggio che è stato anche di quindici punti (21-6) e portarsi a 26-32 al 15’. Nel finale del primo tempo l’Ignis è comunque riuscita a tenere la distanza. Con l’espulsione di Jones e con i falli a carico di alcuni elementi determinanti, quali Meneghin, Rusconi, Ossola e Raga, l’Ignis è sembrata in difficoltà all’inizio del secondo tempo. Ma l’ottima reazione dell’Armata Rossa, pur portando i sovietici a soli due punti (52-50 al 7’) non ha avuto la proprietà di concludere l’inseguimento. Poi l’uscita di Zarmukademov ha coinciso con una nuova grande esplosione capeggiata da Flaborea con uncini spettacolari e precisi spalleggiato da Meneghin. L’Armata ha ceduto di nuovo con il solo Belov a rivaleggiare in bravura con gli italiani. Allora l’Ignis ha ben contenuto Andreev come era necessario. L’Armata ha ben contenuto Raga (grande nel primo tempo) ma non le è bastato, L’Ignis ha dunque vinto la Coppa lasciandosi alle spalle la sola debolezza di Mosca, quando Ossola e Meneghin erano freschi di malattia. Una debolezza cancellata oggi in questa grandissima prova in campo neutro […]. Una vittoria dei singoli, della squadra, ma soprattutto una vittoria tecnica, che conferma il giusto prestigio di cui gode nel mondo il basket italiano. L’Ignis è stata il portavoce migliore ed attendibile di un campionato che viene giustamente ritenuto il più combattuto, incerto ed importante d’Europa.

Nella foto da Gazzetta.it: Il patron Giovanni Borghi, Dino Meneghin e Ottorino Flaborea

Comments

  1. Erano tempi in cui la squadra di Varese mieteva successi in Coppa dei Campioni. Altri tempi…attualmente, sono più di vent’anni che una squadra italiana manca il successo. Molto bella la cronaca di Marco Cassani, con il ritmo serrato che miscela la descrizione delle fasi di gioco con le valutazioni tecniche e le emozioni vissute.

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