di Marco Cassani

(da “Atletica Leggera”, agosto 1974)

Nello sport italiano qualcosa cambia. E’ merito del calcio. Intendiamoci subito: il calcio ha dormito a lungo, sepolto nel suo isolamento. Non è il caso di elogiarlo quindi se oggi, alla luce delle indicazioni fornite dai mondiali di Monaco, si è ravveduto o svegliato come dir si preferisce. Fatto sta che calcio totale o calcio olandese, calcio polacco o calcio tedesco, ci si è accorti della componente atletica e di quella del modernismo tattico che, da sport dedito all’oscurantismo conservatore, il “soccer” (per l’amor del cielo non confondiamolo col “foot-ball” che in materia è già su Marte, davanti persino al basket!) ha sicuramente trascurato. La svolta ci interessa direttamente. L’esempio più eclatante è legato al nome di Alfredo Calligaris, ma si potrebbe parlare di Enrico Arcelli, di Nico Messina, di altri ancora. Il calcio si mette a pescare a piene mani fra quanti lo sport – lasciamo da parte empirismo, superficialità e “magia” da praticoni – l’hanno studiato profondamente. Naturalmente l’atletica è in prima linea e siccome il rapporto allenatore-preparatore atletico sta per cambiare nettamente in meglio, non sarà più come quando Calligaris doveva litigare con Angeleri o Caldana per far la sua parte anonima nel Milan. Adesso ci si accorge che gli uomini di scienza servono e, come ben dice ironizzando “Tuttosport”, serve di più una convocazione all’Inter che non quindici anni di traduzioni, di relazioni, di pubblicistica e di studio profondo per avere un po’ di popolarità. Calligaris pur bazzicando atletica, sci, biathlon, motociclismo, non ne ha mai avuta tanta come in un solo giorno, appena è andato in palestra con i nerazzurri. Come altri, tanti altri, Alfredo Calligaris è partito da questo nostro nucleo combattivo, da questa vivace accademia di tecnica pura, da questa nostra rivista che via, via, raccoglie i frutti di tanto lavoro. Atletica magistra, atletica base di tutto, anche del nuovo calcio. E “interdisciplinarietà” dello sport, innanzitutto. E’ così, anche se ce n’è voluto per capirlo! Calligaris, uomo d’avanguardia, precede probabilmente tanti altri. Auguri.

Alfredo Calligaris

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