di Raffaele Ciccarelli

Avere come mentori e maestri due personaggi del rilievo di Paolo Valenti e Umberto Eco non è cosa che possono vantare in tanti, uno dei pochi fu Gianni Vasino, scomparso in questi giorni. Capitò quando Vasino, dopo essere entrato in Rai, fu definitivamente assunto dall’azienda e assegnato alla sede genovese. Come tanti suoi colleghi dell’epoca, il giornalismo sportivo, soprattutto televisivo, non era una specializzazione quanto piuttosto un complemento, e infatti egli si occupava di cronaca nera. Poiché era stato un suo allievo, Valenti pensò subito a Gianni Vasino per la grande famiglia che sarebbe diventata Novantesimo Minuto. La trasmissione stava prendendo forma proprio in quegli anni, la prima puntata andò in onda nel settembre del 1970, quindi Vasino fu dalla prima ora che ne fece parte, occupandosi delle squadre lombarde, Atalanta, Inter, Milan. Per capire il pionierismo dell’epoca basti pensare che Vasino, ferrarese ma trasferitosi presto in Liguria, a Sanremo, si spostava ogni domenica in Lombardia per seguire le squadre assegnate, rimanendo legato alla cittadina ligure del festival della canzone  anche quando fu trasferito alla sede lombarda della Rai. Erano gli anni in cui il calcio prendeva definitivamente il comando nelle preferenze sportive degli italiani, e Novantesimo Minuto fu la trasmissione sportiva che più di tutte contribuì alla sua diffusione, affiancandosi in video alla sua omologa radiofonica, Tutto il calcio minuto per minuto. Con Maurizio Barendson prima e lo stesso Valenti poi alla conduzione, quell’insieme di giornalisti, dalle varie sedi d’Italia, avrebbe assunto un rilievo storico di primo piano nell’immaginario di chi li ha vissuti, rappresentando, per un calcio ancora a misura d’uomo, il giusto tramite tra cantore e pubblico, con un linguaggio semplice, pacato, parlato e non urlato. Luigi Necco, Ferruccio Gard, Tonino Carino, Cesare Castellotti, Carlo Nesti, Giorgio Bubba, Marcello Giannini, Gian Piero Galeazzi, lo stesso Vasino, hanno rappresentato e rappresentano ancora un calcio che non ritornerà più ma che resta ben vivo nell’animo degli appassionati più datati. Gianni Vasino non si occupò solo di calcio, seguì anche gli sport acquatici, commentandoli ai Giochi Olimpici, poi mondiali ed europei, ma creò e condusse anche una trasmissione dedicata ai problemi dei disabili, per comprendere la poliedricità sua e di quei personaggi, la loro umanità e cultura, che incarnavano perfettamente nei loro commenti mai sopra le righe. Sintetizzando la figura che fu Gianni Vasino, questo non dovrebbe meravigliare troppo, alla fine, perché per lui, come abbiamo scritto all’inizio, non poteva essere diversamente avendo avuto come maestri Valenti ed Eco, tra i massimi rappresentanti di cultura popolare e cultura sofisticata, di cui Gianni Vasino fu perfetta sintesi.

Gianni Vasino

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