di Edoardo Petagna
Recita Wikipedia: La locuzione mano de Dios (per “mano di Dio”) indica la rete, segnata di mano, da Diego Armando Maradona, nell’incontro valido per la qualificazione ai quarti di finale del Campionato Mondiale di Calcio 1986, il 22 giugno, ai danni dell’Inghilterra.(cit. Wikipedia)
In seguito, è stato creato un tetragramma, intrecciando la parola spagnola DIOS e il numero 10 della maglia del giocatore argentino: D10S.
Nel giugno del 1986, la fase finale del Campionato Mondiale di Calcio si giocò in Messico. Nei quarti di finale si incrociarono Argentina e Inghilterra, dando vita ad una partita che sarebbe passata alla Storia del Calcio per due gol di Maradona. Prima, però, di vivere la cronaca sportiva, occorre tornare indietro nel tempo, precisamente al 1982, e ricordare la quasi dimenticata guerra che si combattè tra Argentina e Inghilterra nella primavera di quell’anno.
All’epoca, l’Argentina era ancora governata dai militari che avevano instaurato una feroce dittatura, negando la libertà personale, rapendo e sopprimendo migliaia di cittadini, abolendo il diritto di sciopero e vietando l’attività sindacale; il dittatore in carica era il tenente generale Leopoldo Fortunato Galtieri. Il 30 marzo, il movimento operaio indisse una manifestazione in Plaza de Mayo, a Buenos Aires. Gli slogan Pace, Pane e Lavoro, furono soffocati con una dura azione di repressione della Polizia con violenti scontri e con più di tremila arresti tra i manifestanti.
Due giorni dopo, il 2 aprile, la stessa piazza, fu il palcoscenico del trionfo di Galtieri, acclamato da decine di migliaia di cittadini per la decisione storica, da lui presa poche ore prima, di far sbarcare la Marina Militare nelle Isole Malvine o Falklands Islands, come le chiamavano gli inglesi. Era un arcipelago dell’Atlantico del Sud, due isole, Malvina e Soledad, di superficie complessiva quanto poco più di mezza Sicilia, sotto il dominio britannico da 149 anni, ma la cui nazionalità era reclamata da anni dagli argentini. Il governo argentino riteneva che gli inglesi non avrebbero mai coperto gli oltre diecimila km di oceano che separavano la Gran Bretagna da quell’arcipelago.
“Se vogliono venire, che vengano a riprendersele” aveva urlato dal balcone della Casa Rosada Leopoldo Galtieri, senza conoscere a fondo il carattere e la determinazione del Primo Ministro inglese, Margaret Thatcher, che allestì e inviò una task forza navale per rimpossessarsi delle isole.
Migliaia di soldati argentini di leva, impreparati e male armati, furono inviati sul campo di battaglia, ed iniziò un conflitto di 75 giorni, contrassegnato da intensi combattimenti. Le forze argentine si arresero il 14 giugno 1982. Morirono 649 militari argentini e 255 britannici.
Per l’Argentina, sconfitta dalla guerra, la questione delle Falkland/Malvinas non si è mai conclusa; ed è tuttora presente tra la popolazione un forte sentimento nazionalista che unisce tutto il Paese.
Ai Campionati mondiali di Calcio del 1986, la ferita dell’esito della guerra bruciava ancora e, il 22 giugno, allo Stadio Azteca di Città del Messico, l’incrocio ai quarti di finale tra Argentina e Inghilterra, fu vissuto dai sudamericani come l’occasione di rivalsa e rivincita.
Dopo il primo tempo, concluso a reti bianche, al sesto minuto del secondo tempo, Maradona dopo una serie di dribbling, arrivò quasi al limite dell’area e passò il pallone a Valdano; l’inglese Steve Hodg, nel tentativo di intercettare il passaggio, alzò in area la sfera sulla quale si avventarono il portiere inglese, Peter Shilton, e Maradona. Quest’ultimo, saltando col braccio sinistro alzato, anticipò l’uscita del portiere e, con un tocco di mano irregolare, mandò pallone in rete.

I giocatori inglesi alzarono il braccio, chiedendo l’annullamento del gol ma l’arbitro tunisino Ali Bin Nasser e il guardalinee bulgaro Bogdan Dotchev non fischiarono alcuna irregolarità, e il gol venne convalidato. Pochi minuti dopo, Maradona fece dimenticare il dubbio episodio, segnando quello che è stato definito il miglior gol del secolo scorso. Partendo da metà campo, dribblò, palla al piede, 5 giocatori inglesi e depositò la palla in fondo alla rete. L’Argentina vinse quella partita per 2 a 1.
A fine partita, fu lo stesso Maradona a coniare l’espressione “mano de Dios”, sostenendo che il gol lo avesse segnato “un po’ con la testa, un po’ con la mano di Dio.”
L’Argentina, in seguito, sconfisse il Belgio in semifinale, e vinse i Mondiali battendo per 3a 2 la Germania Ovest in finale.
“La mano de Dios” è il titolo di un libro, scritto da Maradona con la collaborazione di Alberto Schiavone.

Il regista Marco Risi ha girato un film, nel 2007, incentrato sulla vita del calciatore.

E anche il regista Paolo Sorrentino ha richiamato La mano di Dio nel suo film del 2021

Per i tifosi del Napoli, dal più colto al più umile e modesto, Maradona, dal giorno della sua scomparsa, è divenuto una sorta di Santo laico che, con quel gol di furbizia segnato di mano agli algidi e spocchiosi inglesi, con quel gesto, ha riscattato tuti i soprusi e le vessazioni che il comune mortale subisce quotidianamente dai potenti.
San Gennaro gli aveva già fatto spazio, accettandolo nel dualismo cattolico/laico e San Paolo, che si era un po’ amareggiato per la cancellazione del suo nome dallo stadio di Fuorigrotta, dopo i due ultimi scudetti del Napoli (2023 e 2025) non se la prende più di tanto: se ne arrivano altri, il sacrificio ne vale la pena !