di Ennio Buongiovanni


Saltatore d’asta

Rincorsa ed elevazione.

Il saltatore d’asta si trovò

in posizione verticale

la testa in basso, i piedi in alto

molto in alto.

Fu a questo punto che Giove

(che lo stava osservando)

protese le sue grandi mani

 – gli Dei hanno le mani grandi –

e lo afferrò per le caviglie

portandolo su, sul Monte Olimpo

dove lo presentò come new entry

ai pochi Dei presenti

anche se stavano litigando fra loro

(un po’ come succede ai politici

di casa nostra).

Il Barone di Munchausen

Quando impugnando un’asta

spiccò un balzo

e salì di sei metri

e ventuno centimetri

si trovò avvolto da una nuvola

che prese il volo e sparì.

Qualcuno disse che era un atleta

ma i più sostennero che era

il Barone di Munchausen

e che la nuvola era una mongolfiera.

Il giro della morte

Ma perché quel rettilineo d’arrivo

dei 400 metri

l’hanno fatto così in salita?

Non sanno che dopo 320 metri

corsi col cuore in gola

uno non ne ha più?

Per scalare quell’erta finale

c’è il rischio di schiantarsi.

Non per niente quei 400 metri

sono detti Il Giro della morte.

E meno male che ai suoi fianchi

non hanno piantato cipressi. 

 

Alla maniera di Hikmet

Alla maniera di Hikmet

ho sognato il mio giavellotto

che bucava il cielo

tra cirri e cumuli

sorvolava la luna

più andava più io lo seguivo

più lo tenevo d’occhio

più lui mi teneva d’occhio.

Poi è planato sul prato

e io mi sono svegliato.

I sogni

Era ancora piccolo

ma sognava già in grande.

Sognava di avere le ali

e di volare come volava

il saltatore con l’asta

il lunghista il triplista

sognava di lanciare

il giavellotto il disco

di gettare il peso

di correre più veloce di Bolt

e del maratoneta Kipchoge.

Quando al mattino la madre

lo svegliava, spillava

il pettorale dal pigiama

e si asciugava il sudore

dalla fronte.

Poi andava a scuola.

Foto Armand Duplantis AFP

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